Il microbiota convive con la nostra pelle in uno stato di simbiosi che consente il corretto equilibrio ed il mantenimento dello stato di salute (eubiosi). Il cuoio capelluto è colonizzato da un microbiota costituito principalmente dai seguenti organismi:
Propionibacterium acnes
Staphylococcus aureus Batteri
Staphylococcus epidermidis
Malassezia spp. Funghi
Un’alterazione dell’equilibrio del microbiota sul cuoio capelluto determina uno stato di disbiosi, che può provocare diversi sintomi, come prurito, infiammazione, aumento della produzione di sebo, desquamazione, perdita di capelli.
Per mantenere l’eubiosi sono necessarie delle condizioni ambientali idonee, come la quantità di ossigeno e di acqua, il pH e la quantità di sebo che alcune ghiandole producono. Alcuni microrganismi del microbiota, infatti, sono in grado di crescere solo in ambienti non particolarmente acidi o in condizioni di buona idratazione. Altri utilizzano per esempio il sebo come nutriente per la propria crescita. E’ questo ad esempio il caso della Malassezia o del Propionibacterium acnes.
Cosa succede se abbiamo la forfora? Oggi sappiamo che in presenza di Dermatite Seborroica i livelli di sebo e il contenuto di acqua sono fortemente sbilanciati rispetto alla popolazione sana e come conseguenza si assiste ad un cambiamento della popolazione microbica, in particolare di quella batterica e della specie Malassezia, responsabili della secchezza cutanea, del prurito e del bruciore.
Se il microbiota del cuoio capelluto cambia, ciò può anche influenzare la crescita dei capelli o la loro caduta. Patologie sistemiche o predisposizioni genetiche allo sviluppo di alcune patologie che coinvolgono i capelli possono accompagnarsi ad uno sbilanciamento del microbiota de cuoio capelluto. Anche lo stress, una dieta sbilanciata, patologie sistemiche o l’utilizzo di prodotti per l’igiene non adeguati possono modificare il microbiota dello scalpo con tutte le conseguenze che ne derivano.
Per questo è importante utilizzare, ad esempio, prodotti appositamente formulati in grado di preservare o ripristinare lo stato di equilibrio del microbioma.
Il cuoio capelluto produce una quantità costante di sebo, che, insieme al sudore e alle cellule della pelle che si ricambiano, produce lo sporco “self”, cioè prodotto inevitabilmente da noi stessi. In più, dall’ambiente esterno, si depositano quotidianamente sul cuoio capelluto polveri di ogni genere, microbi e sostanze inquinanti, che vanno a formare lo sporco “non self”, che aggiunto al nostro aumenta l’effetto di irritazione e infiammazione della pelle e dello scalpo.
L’unico rimedio possibile è mantenere il cuoio capelluto pulito, lavando i capelli non meno di 3 volte alla settimana.